Non riuscire a stare a dieta, purtroppo, è un fenomeno molto comune. Aspettative irrealistiche che causano insoddisfazione sono alla base dell’alto tasso di abbandoni di chi decide di cambiare regime alimentare. Una soluzione, però, c’è: scegliere un vero professionista, dialogare con lui e darsi obiettivi realizzabili e chiari.

Iniziare una dieta ma non riuscire a portarla a termine. In termini medici si chiama drop-out e capita all’80% delle persone che scelgono di dimagrire. Il primo e più importante effetto di questa resa è che si recuperano rapidamente i chili persi, a volte anche qualcuno in più, generando un deprimente effetto yo-yo. Alzare bandiera bianca, però, non è mai la soluzione giusta quando in ballo c’è la salute. Iniziare una terapia alimentare, infatti, significa impegnarsi per mettere al sicuro il proprio corpo da numerose patologie, anche gravi: diabete tipo II, sindrome metabolica, problemi cardiovascolari, problemi ossei, e molto altro.
D’altra parte, il vero beneficio di una perdita di peso o di un cambio di stile alimentare è proprio il mantenimento nel tempo dei risultati raggiunti. Il nostro corpo non ama variare peso, perché tale processo è destabilizzante e viene percepito come un insulto dall’organismo stesso, che reagisce attuando meccanismi compensatori. Per questo motivo, è molto facile riprendere il peso perso e un dimagrimento può definirsi stabile ed effettivo solo nel lungo periodo.

Perché non riesco a fare la dieta?

Per riuscire a portare a termine la dieta, bisogna prima capire quali sono le ragioni che portano molti ad interrompere il percorso.
La causa va ricercata principalmente nelle aspettative irrealistiche, create da false promesse di metodi dimagranti alternativi, spesso privi di evidenze scientifiche e per lo più dannosi. Perdere peso più lentamente di ciò che ci si aspetta genera frustrazione, scarsa autostima e stress. Queste condizioni sono associate con un aumento della fame nervosa, che spinge il paziente a mangiare grandi quantità di cibo, inteso come consolatorio.
Si aumenta così di peso e si peggiora ulteriormente il proprio stato d’animo. In definitiva, si perde completamente la motivazione, più in sé stesso che nel nutrizionista di riferimento. Si decide, così, di abbandonare il percorso in maniera drastica e irrevocabile, spesso ‘tagliando’ i rapporti in modo rapido con lo stesso specialista.
Questo spirale di malumore, depressione, sensi di colpa ed aumento, spesso smisurato, del peso continua fino a quando non si riprende coscienza della propria situazione e si decide di intervenire nuovamente, contattando un altro specialista.

Cosa fare per arrivare fino in fondo e dimagrire davvero?

C’è un rimedio a tutto questo? Certo che c’è. Basta attenersi a poche buone pratiche.
La prima cosa che deve fare chi vuole perdere peso o comunque cambiare le proprie abitudini alimentari è contattare un professionista degno di tale nome e non affidarsi alle pozioni magiche del guru di turno. Una perdita di peso rapida all’inizio è possibile, ma se non monitorata e controllata, in un secondo momento, può rivelarsi dannosa e controproducente.
In secondo luogo, all’inizio di un percorso alimentare o dimagrante, è fondamentale fissarsi degli obiettivi nel medio e lungo termine. Questi traguardi vanno poi monitorati, con controlli costanti e accurati. La puntualità nelle informazioni è fondamentale per lo specialista per correggere, eventualmente, il piano alimentare.
Terzo elemento fondamentale: dialogare. Bisogna esprimere allo specialista a cui ci si è affidati le proprie perplessità, i dubbi e le ansie, senza temere giudizi o rimproveri. I momenti di debolezza sono comuni, necessari e fondamentali. Questi vanno condivisi al fine di essere affrontati e risolti.

E se fossi dipendente dallo zucchero?