La bio-impedenziometria è un’analisi fondamentale per la misurazione della composizione corporea. Grazie all’impedenziometria, il professionista in nutrizione riesce ad avere una stima attendibile di massa grassa, massa magra e livello di acqua, per poi costruire il piano alimentare e monitorare i risultati nel tempo.

La prima visita con il nutrizionista è un passaggio fondamentale, perché serve ad acquisire tutti i dati utili ad impostare la dieta e a valutare i risultati nel tempo del nuovo regime alimentare. Per questo motivo, durante questo appuntamento, si procede ad una serie di esami utili a fotografare la situazione. Tra questi, uno dei più importanti è senza dubbio l’analisi bio-impedenziometrica. Si tratta di un test diventato anche piuttosto popolare negli ultimi anni, parallelamente alla crescita dell’interesse per i temi connessi al fitness. Come spesso accade, però, alla notorietà non si accompagna necessariamente una vera conoscenza dell’argomento. Ecco perché vale la pena dedicare all’impedenziometria un approfondimento che permetta di chiarire i quattro aspetti fondamentali: cos’è, a cosa serve, come si effettua e quanto è preciso. Cominciamo!

Cos’è la impedenziometria e come funziona?

La definizione dell’esame è piuttosto semplice: l’impedenziometria è un’analisi che permette di determinare la composizione corporea e il livello di idratazione. A tale risultato, il macchinario che realizza il test impedenziometrico arriva in modo indiretto, cioè registrando la cosiddetta impedenza e applicando poi degli algoritmi di calcolo. L’impedenza, è utile specificarlo, è l’opposizione che il corpo umano fa al passaggio di un debolissimo flusso di corrente elettrica (generato dall’impedenziometro e non avvertito dal paziente). In linea di massima, ad una più bassa impedenza corrisponde una più elevata presenza di acqua nel corpo e, di conseguenza, una maggiore massa muscolare.

A cosa serve l’analisi bio-impedenziometrica in nutrizione?

Come già anticipato, l’analisi bio-impedenziometrica è uno dei tasselli chiave che consento:

  • di impostare un corretto piano alimentare;
  • di monitorare l’andamento dei risultati nel tempo.

In particolare, la bio-impedenziometria fornisce tre informazioni cruciali:

  • percentuale di massa grassa;
  • percentuale di massa magra;
  • livello di idratazione.

È la cosiddetta composizione corporea, il cui miglioramento è il vero obiettivo di ogni dieta. Perdere peso, infatti, non è sempre un buon motivo per ritenersi soddisfatti. E se alla perdita di peso corrispondesse una diminuzione dei muscoli? Il peso, da solo dice poco. Due uomini o due donne possono pesare esattamente uguale ma avere due fisici completamente diversi: uno tonico, l’altro in sovrappeso. Perché è tutta una questione di composizione corporea. Ecco perché misurarla attraverso l’impedenziometria è importantissimo.

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Come si svolge l’analisi impedenziometrica?

Attualemnte sul mercato esistono diverse tipologie di macchinari che effettuano l’analisi impedenziometrica. In molti negozi di elettrodomestici o di strumenti per il fitness, ad esempio, vengono vendute le cosiddette bilance impedenziomentriche, che sono una versione commerciale e casalinga degli strumenti molto più sofisticati a disposizione dei professionisti. La loro attendibilità, però, è molto scarsa. Per questo motivo, i nutrizionisti solitamente scelgono (o almeno dovrebbero farlo!) macchinari con elettrodi, che permettono rilevazioni molto più precise. In queto caso, al paziente vengono applicati i suddetti elettrodi in punti strategici del corpo e nel giro di pochi secondi la macchina è in grado di acquisire i parametri richiesti ed elaborare i dati finali relativi a massa grassa, massa magra e presenza di acqua.

Quanto è precisa l’impedenziometria?

Quella sulla precisione è senza dubbio una delle domande più ricorrenti sull’esame bio-impedenziometrico. Sicuramente, trattandosi di un’analisi indiretta, è sempre soggetta ad un margine di errore. Negli ultimi anni, però, la tecnologia in merito ha fatto passi da gigante e i macchinari professionali di ultima generazione sono veramente molto affidabili. Bisogna però anche sottolineare l’importanza dell’elemento umano. L’abilità del professionista che esegue la misurazione, infatti, può influenzare molto il risultato finale. Per questo motivo, strumenti come l’analizzatore BIA 101 BIVA PRO di Akern offre la possibilità a chi la utilizza di valutare la qualità del segnale elettrico (sulla base di 5 parametri) ed eventualmente di decidere di ripeterlo.

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