L’insulino resistenza è una patologia che si può contrastare con una corretta alimentazione e seguendo i principi della dieta chetogenica: pochi carboidrati e molti grassi. La keto diet, infatti, permette di mantenere bassi i livelli di glicemia e conseguentemente non stimola la produzione di insulina. In questo articolo, un breve approfondimento sull’insulino resistenza e i consigli su cosa mangiare e cosa evitare se si soffre di questo disturbo. 

Quando si parla di corretta alimentazione e di perdita di peso, si deve necessariamente tenere in considerazione il ruolo centrale svolto dall’insulina, l’ormone responsabile del trasporto del glucosio nel corpo e che regola il quantitativo di zuccheri presente nel sangue. Infatti, dietro i meccanismi che portano ad un consumo eccesivo di cibi raffinati e quindi ad una dipendenza da zuccheri c’è proprio un surplus di produzione di insulina da parte del pancreas. Inoltre, l’insulina può rivelarsi responsabile dell’insorgere di patologie anche serie, come il diabete. Quando si inizia un nuovo regime alimentare, quindi, bisogna prestare particolare attenzione ai livelli di questo ormone e alla loro variazione nel tempo. Sia perché l’insulina potrebbe vanificare gli sforzi, sia perché migliorare la propria dieta può aiutare nella gestione della stessa. È il caso, ad esempio, di chi soffre di insulino resistenza. 

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Cos’è l’insulino resistenza?

L’insulino resistenza può essere descritta come quella condizione in cui le cellule del corpo sono meno sensibili all’azione dell’insulina. Questa situazione comporta la diminuzione della quantità di glucosio (e quindi di energia) che penetra nelle cellule e un aumento della glicemia, a cui il pancreas risponde producendo ancor più insulina e dando vita ad un pericoloso circolo vizioso, che può portare anche allo sviluppo del diabete di tipo 2. Quali siano le cause di questo processo patologico non è ancora del tutto chiaro. Di sicuro, però, si tratta di un disturbo multifattoriale, in cui giocano un ruolo importante l’obesità e la presenza nel corpo di abbondante tessuto adiposo. Molto influenti, però, sono anche i fattori genetici e quelli etnici. I sintomi più frequenti che consentono di riconoscerla sono:

  • sonnolenza;
  • frequente senso di fame;
  • difficoltà di concentrazione;
  • pressione alta. 

L’importanza della dieta per chi soffre di insulino resistenza: cosa deve mangiare

In chi soffre di insulino resistenza, quindi, è fondamentale riuscire a tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue (glicemia). Un risultato che può essere raggiunto anche con il supporto di una dieta adeguata, stilata da un nutrizionista professionista, unita a una moderata attività fisica. La regola generale intorno a cui costruire il piano alimentare è semplice: prediligere cibi a basso indice glicemico. Inoltre, è bene assicurarsi un buon apporto di grassi saturi e di proteine, mentre vanno consumati pochi carboidrati, prediligendo magari quelli proveniente da cereali integrali.

Gli alimenti consigliati

Di seguito, un breve elenco non esaustivo dei cibi consigliati a chi soffre di insulino resistenza:

  • Verdure verde o bianca;
  • Carne e pesce (soprattutto azzurro)
  • Uova
  • Formaggi e latticini (con moderazione)
  • Poca frutta a basso contenuto di zuccheri (es: frutti di bosco scuri).

I cibi da evitare

Ancora più importante, però, è la lista (sempre non esaustiva) dei cibi vietati, che è meglio non consumare:

  • Pane e pasta raffinati;
  • Biscotti e dolci di vario genere;
  • Merendine e cibi confezionati;
  • Frutta con alto contenuto di zuccheri (cachi, anguria, fichi, uva, ecc)

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Alimentazione chetogenica e insulino resistenza: una buona idea

Alla luce di quanto detto finora, appare evidente come uno dei regimi alimentari che meglio si presta ad essere adottato da chi soffre di insulino resistenza è la dieta chetogenica, grazie al suo approccio low carb e all’alta percentuale di grassi che richiede di consumare. La keto diet, infatti, riducendo al minimo i carboidrati assunti durante la giornata (20 grammi al netto delle fibre) contrasta l’innalzamento dei livelli di glucosio e quindi non incentiva la produzione di insulina da parte del pancreas. Allo stesso tempo, grazie all’assunzione di grassi, innesca il processo di chetosi, che permette alle cellule di “bruciare” i lipidi per ottenere energia. La conseguente perdita di massa grassa apporta ulteriori benefici a chi soffre di resistenza insulinica. 

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