Contro l’endometriosi, un’alimentazione equilibrata può essere una valida alleata, soprattutto se si segue un’impostazione chetogenica e low carb. I dolori dell’endometriosi, patologia che colpisce 1 donna su 10, hanno origine da un’infiammazione cronica, che può essere contrastata smettendo di mangiare carboidrati e quindi tenendo sotto controllo l’insulina.
Accade molto spesso, nei casi di malattie croniche che provocano dolori più o meno intensi, che l’adozione di un’alimentazione corretta ed equilibrata rappresenti la terapia più efficace. Uno stile di vita sano, infatti, è quasi sempre il primo tassello da mettere a posto per iniziare un percorso di benessere. L’endometriosi rientra pienamente in questa ipotesi. La dieta, unita all’assunzione di integratori specifici, può migliorare notevolmente la qualità della vita delle donne che soffrono di questa malattia tipicamente femminile. Ma per quale motivo la dieta ha così tanta rilevanza nel trattamento dell’endometriosi? Per comprenderlo, è necessario prima inquadrare bene ciò di cui si parla. Partiamo quindi da una rapida definizione dell’endometriosi, delle sue cause e dei suoi sintomi.
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Cos’è l’endometriosi?
Come in parte già anticipato, l’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce esclusivamente le donne e che determina la presenza di cellule endometriali al di fuori della loro collocazione naturale, che è l’utero (meglio ancora: l’endometrio, cioè la mucosa che lo riveste). Questa presenza anomala può provocare forti dolori pelvici, sia durante l’atto sessuale che durante le normali attività della vita quotidiana, a cui si possono associare anche senso di spossatezza, disturbi intestinali, mal di schiena, amenorrea. Inoltre, l’endometriosi può essere causa di infertilità; non a caso, soffre di questa patologia circa il 30%-50% delle donne con problemi nel concepimento dei figli (incidenza che scende al 10% se rapportata a tutta la popolazione femminile). È bene però precisare che in molti casi l’endometriosi è asintomatica e quindi più difficile da diagnosticare. A causare l’insorgere e il progredire della malattia è uno stato di infiammazione cronica, legato ad un’eccessiva produzione di estrogeni (gli ormoni femminili).
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Dieta per combattere l’endometriosi: qualche consiglio
Se il problema è l’infiammazione, è ovvio che è su questa che bisogna provare a intervenire per diminuire il dolore e le altre manifestazioni patologiche. Ecco perché l’alimentazione è uno degli alleati più potenti. Il cibo, infatti, se ben calibrato, è in grado di far ottenere un triplice benefico risultato:
- ridurre l’infiammazione;
- ridurre la presenza di ormoni nel sangue;
- migliorare la risposta insulinica.
Per riuscirci, bisogna eliminare alcuni alimenti e potenziare l’assunzione di altri.
Cosa mangiare
Cominciamo dalla lista dei cibi che è si possono (e si devono) mangiare, perché forniscono un supporto molto valido contro l’endometriosi:
- carne bianca e rossa;
- uova;
- olio di oliva;
- semi oleosi (come girasole, zucca, lino);
- avocado;
- pesce ricco di Omega 3 (come pesce azzurro, salmone, tonno);
- cereali integrali, possibilmente con poco glutine;
- legumi;
- frutta fresca e frutta secca;
- verdure, ricche di fibre e di proprietà antiossidanti.
In linea generale, poi, quando si tratta di alimenti di origine animale, è sempre meglio prediligere quelli provenienti da allevamenti controllati, in cui si fa un ricorso minore (se non nullo) agli ormoni per ottenere la crescita del bestiame.
Quali cibi evitare
Passiamo ora all’elenco dei cibi da evitare, tra cui figurano alcuni “tentatori” d’eccezione, di cui è difficile disfarsi:
- latticini;
- cibi ad alto contenuto di glutine;
- prodotti industriali ricchi di zuccheri e conservanti;
- bevande alcoliche;
- caffè e bevande che contengono caffeina;
- prodotti di soia;
- farine bianche e relativi prodotti da forno;
- dolci e bevande molto zuccherini.
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Dieta chetogenica ed endometriosi: l’approccio low carb è un’ottima idea
Dalla lettura degli elenchi di cibi permessi e vietati può sorgere un quesito: e se la dieta migliore per l’endometriosi fosse una chetogenica o quantomeno una low carb? Domanda pertinente la cui risposta è positiva: si, per contrastare dolore e infiammazione meglio abbassare (fin quasi ad eliminarli) i carboidrati e aumentare i grassi. Ovviamente, si parla di una dieta chetogenica seria, impostata e seguita da un nutrizionista esperto.
Che la keto diet e l’approccio low carb diano benefici contro l’endometriosi lo confermano anche studi scientifici. Le ragioni sono almeno tre:
- mantenimento sotto controllo dei livelli di glucosio e quindi di insulina (che, quando tende a salire, alimenta la produzione di estrogeni, peggiorando la malattia);
- supporto della funzione immunitaria;
- attivazione del metabolismo dei grassi (attraverso la chetosi) con conseguente riduzione della conversione periferica degli androgeni in estrogeni.

Dott. Pietro Mignano
Biologo Nutrizionista e Farmacista