Dieta per la tiroide e alimentazione chetogenica

La dieta chetogenica non fa male alla tiroide. Anzi, bassi contenuti di carboidrati possono aiutare a normalizzare la produzione degli ormoni tiroidei. Eppure, quello della ketodiet come causa dell’ipotiroidismo è uno dei falsi miti più diffusi. Vediamo come stanno davvero le cose. 

Tutti i falsi miti sulla dieta chetogenica

La dieta chetogenica fa male alla tiroide? Se pratico la ketodiet e abbasso drasticamente i carboidrati rischio di manifestare forme di ipotiroidismo? Sono queste due le domande a cui l’articolo che segue vuole dare una risposta. Si tratta di quesiti importanti, sia perché molto diffusi e sia soprattutto perché hanno a che fare con la tiroide, cioè una ghiandola particolarmente importante e sensibile del corpo umano. Vista la delicatezza del tema, è possibile fare subito un’anticipazione: la risposta è no, l’alimentazione chetogenica non provoca disfunzioni della tiroide. Anzi, magiare low carb può essere utile per normalizzare i valori degli ormoni tiroidei presenti nel sangue. Le risposte migliori, però, sono quelle adeguatamente spiegate e motivate, specialmente quando si ha a che fare con argomenti scientifici. Quindi proseguiamo con ordine e vediamo che relazione c’è tra tiroide e alimentazione chetogenica.

Leggi anche: Dieta chetogenica e colesterolo

La tiroide, gli ormoni tiroidei le possibili disfunzioni

Una piccola premessa è d’obbligo, per delineare i contorni di ciò di cui si parla, cioè la tiroide e le disfunzioni ormonali tiroidee. La tiroide, come già in parte anticipato, è una ghiandola che si trova alla base del collo e ha una particolare forma a farfalla (o a papillon). Il suo compito principale è quello di produrre gli ormoni tiroidei, identificati come T3 e T4. A loro volta, tali ormoni sono responsabili di numerosi processi che avvengono nel corpo, tra cui il metabolismo, la sintesi proteica e lo sviluppo. Quindi, carenza o eccesso di ormoni tiroidei, dovuti al malfunzionamento della ghiandola, possono avere conseguenze piuttosto serie. 

Ipertiroidismo

L’ipertiroidismo è quella condizione patologica che si verifica quando la tiroide produce troppi ormoni. I principali sintomi sono rappresentati da perdita di peso, affaticamento, iperattività, irritabilità, apatia, eccessiva sudorazione, ingiallimento della pelle, aritmia, dispnea, nausea. 

Ipotiroidismo

Al contrario, l’ipotiroidismo è collegato alla scarsa e insufficiente produzione di ormoni tiroidei. Questa condizione è meno “visibile” dell’ipertiroidismo. Inoltre, in occidente è piuttosto diffusa come conseguenza di una carenza di iodio. I sintomi prevalenti sono mancanza di appetito, diminuzione della frequenza cardiaca, aumento di peso, riduzione del metabolismo, nelle donne eccesso di flussi mestruali (o elevata frequenza). La condizione di ipotiroidismo è quella che viene maggiormente in rilievo quando si parla di rapporto tra dieta chetogenica (o comunque a basso contenuto di carboidrati) e disfunzioni della toroide. Ora vediamo perché.

Leggi anche: Dieta per ovaio policistico

Tiroide e chetogenica: il ruolo dei carboidrati e gli effetti della perdita di peso

“La dieta chetogenica fa male alla tiroide”. Questa frase rientra di diritto tra i falsi miti che circolano sulla ketodiet e è opportuno smentire scientificamente. Su cosa si basa questa convinzione? Su un’osservazione empirica: è stato osservato, infatti, che l’attivazione dei meccanismi di chetosi è associata a una diminuzione del quantitativo di ormoni tiroidei T3 presenti nel sangue. Questo significa che la tiroide ne produce di meno. Perché accade questo? Il fenomeno è associabile a due fattori, che di solito coesistono nelle persone che iniziano una ketodiet per scopi dimagranti: il quasi azzeramento dei carboidrati consumati e il deficit calorico (utile a perdere peso). A partire da questa correlazione, quindi, c’è chi trae la conclusione che la chetogenica faccia mala alla tiroide e afferma che non bisognerebbe mai scendere sotto i 100 grammi di carboidrati consumati al giorno.

In realtà, però, nessuno studio scientifico ha mai confermato questa correlazione negativa. Anzi, è stato notato che, pur essendoci meno ormoni T3 in circolo, questi risultano più “reattivi”, quindi la funzionalità dei processi in cui sono implicati non viene danneggiata. Questo farebbe addirittura pensare che sia il livello più basso di ormoni quello fisiologicamente più adatto all’uomo, non quello più alto (conseguenza di un’alimentazione ricca di carboidrati). Detta in altri termini: la dieta chetogenica sembra rendere più performante l’ormone tiroideo e quindi c’è bisogno di averne in minore quantità nel sangue per svolgere lo stesso lavoro.  

Discorso parzialmente diverso quando il calo degli ormoni T3 è collegato a un eccessivo deficit calorico. In questo caso è possibile alzare le calorie consumate pur senza mangiare carboidrati, ma utilizzando i grassi. Anzi, compito del nutrizionista è proprio stilare una dieta che non prevede drastici (e dannosi) tagli calorici. È questo è l’ennesimo buon motivo per rivolgersi a un professionista ed evitare il fai da te.

Leggi di più sulla dieta chetogenica